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Dal nostro canale YouTube

Mussie Zerai è un prete cattolico dal 19 giugno 2010 e un attivista impegnato in azioni per salvare i migranti nel Mediterraneo durante la crisi europea dei migranti.  È il fondatore e presidente dell'agenzia Habescia (con sede a Roma), e nel 2015 è stato nominato per il nobel per la pace. 

Per Il Forum Nazionale Per Cambiare L'ordine delle Cose è stato intervistato da Giovanna Cavallo , per raccontarci della sua attività in relazione al tema dei rifugiati.
Intervista a Mussie Zerai
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Asmae Dachan ha scritto un reportage dove ricostruisce la dinamica dell'intervento militare russo in Siria, Partendo da questo Asmae ci descrive similitudini, differenze e prospettive di due conflitti a confronto.

Asmae Dachan - bio 
Giornalista professionista, fotografa, poetessa e scrittrice italo-siriana. lavora come freelance per diverse testate nazionali e internazionali, tra cui Avvenire, Confronti, Panorama, L’Espresso, Vita non Profit, Altreconomia, Venerdì di Repubblica, The Post Internazionale e Senza Filtro. È creatrice e autrice del blog Diario di Siria – “Scrivere per riscoprire il valore della vita umana” e del podcast “Siria, guerra e gelsomini”.
#4 - Siria e Ucraina: guerre a confronto
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Oggi non abbiamo giornalisti internazionali sul posto. La narrazione è affidata o al governo siriano, non raccomandabile o a giornalisti locali, che durante questo conflitto hanno avuto una grandissima crescita professionale, da citizen journalist a corrispondenti sul posto. "Il fatto che non ci siano notizie crea un vuoto, e questo vuoto fa paura" dice Asmae

Asmae Dachan - bio 
Giornalista professionista, fotografa, poetessa e scrittrice italo-siriana. lavora come freelance per diverse testate nazionali e internazionali, tra cui Avvenire, Confronti, Panorama, L’Espresso, Vita non Profit, Altreconomia, Venerdì di Repubblica, The Post Internazionale e Senza Filtro. È creatrice e autrice del blog Diario di Siria – “Scrivere per riscoprire il valore della vita umana” e del podcast “Siria, guerra e gelsomini”.
#3 - Il giornalismo in Siria: il vuoto oltre il Citizen Journalism
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Esistono delle forme di resistenza portate avanti dalla popolazione, soprattutto da donne e giovani studenti e studentesse. In Siria esiste e resiste una componente sociale che troppo spesso non viene presa in considerazione, una fascia che trascende dagli estremismi, con cui si fa opposizione laica e disarmata. "La maggioranza della popolazione siriana è rimasta civile, questo va ricordato!" afferma con forza Asmae Dachan

Asmae Dachan - bio 
Giornalista professionista, fotografa, poetessa e scrittrice italo-siriana. lavora come freelance per diverse testate nazionali e internazionali, tra cui Avvenire, Confronti, Panorama, L’Espresso, Vita non Profit, Altreconomia, Venerdì di Repubblica, The Post Internazionale e Senza Filtro. È creatrice e autrice del blog Diario di Siria – “Scrivere per riscoprire il valore della vita umana” e del podcast “Siria, guerra e gelsomini”
#2 - Siria: la società civile in tempo di guerra
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Sono undici anni che in Siria si combatte, anche se i media hanno deciso di non parlarne più, lì si continua a morire ogni giorno, gli sfollamenti di massa non sono diminuiti così come la distruzione delle infrastrutture civili e degli edifici pubblici, il paese versa in una situazione di totale distruzione. "Buona parte della Siria è ridotta a un cumulo di macerie, dei 22 milioni di siriani che vivevano qui prima della Rivoluzione oggi più di 6 milioni sono profughi" così racconta Asmae Dachan.

Asmae Dachan - bio

Giornalista professionista, fotografa, poetessa e scrittrice italo-siriana. lavora come freelance per diverse testate nazionali e internazionali, tra cui Avvenire, Confronti, Panorama, L’Espresso, Vita non Profit, Altreconomia, Venerdì di Repubblica, The Post Internazionale e Senza Filtro. È creatrice e autrice del blog Diario di Siria – “Scrivere per riscoprire il valore della vita umana” e del podcast “Siria, guerra e gelsomini”.
#1 - Lezioni dalla Siria: il conflitto oggi
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Il 21 e 22 gennaio 2022 si sarebbe dovuta tenere la terza edizione del Forum nazionale per cambiare l’ordine delle cose. 
Purtroppo l'attuale condizione sanitaria legata al Covid-19 ci  ha costretto a spostare questo appuntamento, prevedendolo per marzo 2022.
Questo non è uno stop: al contrario, vogliamo approfittare dello slittamento delle date per rafforzare il carattere collegiale e collettivo che da sempre caratterizza il Forum. 

Abbiamo mantenuto la data del 22 gennaio come un ulteriore momento di confronto e di preparazione della due giorni che verrà. In vista dell'assemblea nazionale abbiamo già individuato alcuni temi da approfondire e direttrici da seguire, partendo dal lavoro di elaborazione con cui, insieme a un’ampia rete nazionale, ci proponiamo di intervenire sul piano integrazione - previsto dal dlgs 18/14 e dall’art 5 del DL 130/2020 convertito in legge n.173 - il 18 dicembre di prossima emanazione. 

Dopo una lunga consultazione che ha coinvolto diversi territori italiani abbiamo prodotto un’analisi tanto delle criticità che rendono difficoltosi i percorsi di inclusione dei titolari di protezione internazionale, quanto delle buone prassi locali portate avanti dalle realtà territoriali: le nostre 'Mappature del reale per un futuro da creare', che è possibile leggere qui: https://bit.ly/3HS9RBl

Durante l'incontro del 22 gennaio abbiamo approfondito i temi individuati, e programmato insieme sia l’incontro con le istituzioni che l’assemblea con la rete, da organizzare in due giornate distinte a marzo. 

I binari su cui vorremmo che il confronto si muovesse sono:
- Mappature del reale per un futuro da creare. Le realtà territoriali incontrano le istituzioni.

Insieme alle realtà attive nei territori abbiamo creato un percorso di ascolto e confronto, mantenendo un unico comun denominatore: l’accoglienza e i processi di inclusione rivolti ai richiedenti e titolari di protezione, intendendo non il mero sistema di ricezione - un tetto e dei pasti – bensì tutte quelle azioni che dovrebbero garantire un reale inserimento delle persone nel tessuto sociale, economico, politico del Paese, e che per questo consideriamo dedicate non solo ai cittadini di origine straniera ma all’intera società. La politica è chiamata a costruire il ‘Piano di sostegno all’integrazione’: noi abbiamo costruito un ‘piano dal basso’, con cui non ci siamo limitati a mappare lo status quo, ma abbiamo fornito anche e soprattutto esempi di alternative possibili e riproducibili.
Tavoli di lavoro: attivisti, migranti, associazioni si confrontano.

Il ‘piano dal basso’ ha evidenziato criticità trasversali a tutto il territorio nazionale, veri e propri impedimenti alla realizzazione autonoma e all’inserimento nella società dei richiedenti e titolari di protezione internazionale. Specifici tavoli tematici analizzano quanto emerso, soffermandosi sulle urgenze e necessità più stringenti.
Territori accoglienti: costruiamoli insieme!
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Il Forum Per cambiare l’ordine delle cose non è un movimento per i diritti dei migranti: è un movimento per i diritti di tutt@, indipendentemente dalle provenienze.
Vogliamo cambiare le politiche migratorie nazionali ed europee, che producono danni e violazioni allo stato di diritto e al tessuto democratico delle nostre società.

info@percambiarelordinedellecose.eu

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