Nelle stesse ore in cui il ministro degli esteri, Antonio Tajani, definiva in parlamento l’accordo tra Italia e Albania: “un modello possibile e non solo per l’Italia”, il Tavolo Asilo Nazionale, di cui il Forum fa parte, prendeva posizione in una conferenza stampa organizzata a Roma, e presentando un appello in cui chiariva tutte le illegittimità connesse al Patto.
Un accordo che viene da lontano, che affonda nelle radici nelle politiche europee, secondo gli operatori del Forum: “anche se le politiche europee prevedono iniziative statali per trovare soluzioni, extraterritoriali o che coinvolgano paesi terzi, condivise tra gli stati membri così come indicato nelle nuove formulazioni in discussione del regolamento RAMM (ipotesi di riforma del regolamento Dublino 3) resta il fatto che il respingimento e il trattenimento dei richiedenti asilo sono vietati dal diritto dell’Unione e dalle norme internazionali e quest’ultimo è stato già più volte censurato da numerose e recenti sentenze giudiziarie”.
E, tuttavia, proprio la debole risposta dell’UE all’iniziativa italiana è certamente soltanto legata alle nuove ipotesi di cooperazione che la stessa Commissione Europea auspica tra gli stati per il contenimento delle migrazioni forzate, e che trova spazio nella vaga formulazione del Regolamento per la gestione dell’asilo e della Migrazione in discussione al parlamento. infatti, proprio nel giugno scorso, in occasione del Consiglio Europeo, il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, intervenendo per conto del Governo Italiano a proposito di queste nuove ipotesi di cooperazione tra paesi, aveva dichiarato “la Libia non è un paese sicuro ma si potrebbero trovare dei porti sicuri dove fare i rimpatri e le espulsioni o installare i Centri di accoglienza”, preannunciando probabilmente le iniziative di “collaborazione” con l’Albania.
Ecco, dunque, perchè riteniamo che sia necessario andare alla radice delle politiche europee per comprendere quelle italiane e per questo il Forum ritiene necessaria ed urgente la mobilitazione contro il Patto Europeo Migrazioni e Asilo.