Marco Cavallo riparte: libertà e denuncia nei CPR italiani

Nel 1973, nell’ospedale psichiatrico di Trieste, pazienti e operatori costruirono un grande cavallo blu di cartapesta e legno: Marco Cavallo. Nato per raccogliere e portare fuori i sogni di chi era rinchiuso, divenne simbolo della rivoluzione basagliana e della legge 180, che sancì la chiusura dei cosiddetti “manicomi”. Quel giorno, quando varcò le porte dell’ospedale insieme a chi non era mai uscito, Marco Cavallo divenne un vero cavallo di libertà e dignità per tutti gli esclusi.

Oggi, Marco Cavallo riprende il suo cammino nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) italiani, luoghi dove uomini e donne sono rinchiusi non per aver commesso un reato, ma per un’irregolarità di tipo amministrativo, e finiscono nella maggior parte dei casi in condizioni drammatiche, che rientrano facilmente nella categoria dell’inumano e degradante. Questo viaggio simbolico e concreto ha l’obiettivo di denunciare ciò che accade dietro quei muri e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla mancanza di diritti e dignità dei detenuti amministrativi.

Come spiega Teresa Menchetti, membro della segreteria nazionale del Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose ed esperta politiche nazionali ed europee di migrazione:

«Il Forum Salute Mentale ha deciso di far rivivere Marco Cavallo per portare attenzione sui CPR e sul loro funzionamento, che spaventosamente ci ricorda quello dei “manicomi”. Ci hanno chiesto di collaborare a questo percorso, che partirà il 6 settembre da Gradisca d’Isonzo, con una giornata precedente al 6 di presentazione a Trieste, città di nascita del cavallo, e proseguirà attraversando Milano, Roma, Palazzo San Gervasio, Brindisi e Bari.»

 

Il percorso si intreccia con il lavoro del Tavolo Asilo Immigrazione (TAI) – al quale il Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose partecipa attivamente – contribuendo al monitoraggio e alle iniziative di sensibilizzazione. Infatti il TAI aveva già stabilito di procedere con un aggiornamento del Report “CPR D’ITALIA: PORRE FINE ALL’ABERRAZIONE – Proposta politica per la chiusura“, uscito lo scorso dicembre 2024. Sia per un monitoraggio dello stato delle cose, sia per un focus specifico sul tema della salute. Per questo, la proposta arrivata dal Forum di Salute Mentale è calzata a pennello e arricchisce notevolmente la rete di attori che intendono accendere il faro sulla questione della detenzione amministrativa. Oltre alle tappe dove il cavallo sarà fisicamente presente, procederà con un’azione di monitoraggio anche negli altri CPR attivi, quindi Torino, Macomer, Pian Del Lago e Trapani, perché è fondamentale che la presenza della società civile si faccia sentire in ognuno dei 10 spaventosi luoghi di detenzione. Come Teresa Menchetti sottolinea:

«Riteniamo fondamentale tenere alta l’attenzione sui CPR, sia in vista del nuovo Patto Europeo Asilo e Migrazioni che vedrà la sua implementazione a giugno 2026, sia pensando alle sperimentazioni provate con il Protocollo Italia-Albania, perché quello che dovrebbe essere il diritto d’asilo e in quanto tale assicurato a tutti e tutte, riceve sempre più forzature di restringimento dalle quali vengono tentante esclusioni di categorie di persone, per cui ci si avvicina sempre più ad un privilegio, più che ad un diritto garantito. E sempre più spesso prende la forma di un sistema punitivo e detentivo. Il percorso con il Tavolo Asilo permette così ai parlamentari di esercitare il proprio ruolo di rappresentanza della sovranità popolare, di agire al servizio quindi di un’iniziativa collettiva nata dalla società civile, che non solo si interessa, ma si mobilita e partecipa a tutto il processo.»

Ogni tappa del viaggio sarà accompagnata da performance artistiche, incontri e dibattiti, per raccontare storie dimenticate e far emergere voci invisibili. Con la sua presenza, Marco Cavallo porta un messaggio chiaro: la libertà non è negoziabile, la dignità va rispettata sempre.

L’iniziativa si collega alla campagna “180 Bene Comune. L’arte per restare umani”, promossa dal Forum Salute Mentale. La legge 180 non è solo un pezzo di storia: è un principio di civiltà e umanità che riguarda tutti e tutte, e Marco Cavallo continua a ricordarcelo, correndo simbolicamente dove ci sono muri da abbattere.

A chiudere, Teresa Menchetti evidenzia:

«Il Forum di Salute Mentale e il Tavolo Asilo Immigrazione concordano completamente su due aspetti sostanziali: sul fatto che i CPR rappresentano la maggiore aberrazione dello Stato italiano in termini di diritti umani e civili e che, dopo 27 anni dalla loro istituzione, inseriti fin dal principio sul Testo Unico sull’Immigrazione, l’unica soluzione possibile è la chiusura totale e definitiva. Come fu per i “manicomi”.»

Il Forum per Cambiare l’Ordine delle cose sostiene questa iniziativa e invita a partecipare, scrivendo una mail a:
forumsalutementale@gmail.com
indicando un contatto del/la referente e l’iniziativa territoriale di riferimento tra: Gradisca d’Isonzo, Milano, Roma, Palazzo San Gervasio, Brindisi, Bari.

 

Condividi post:

ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER

I più consultati

Potrebbero Interessarti
Articoli

Le (non) novità del Decreto Flussi 2026-2028: un’analisi di Forum e Legal Aid

Già nell’ottobre 2024 definivamo l’allora nuovo Decreto Flussi (2023-2025)...

Ambasciata: apri le porte, non solo le mail!

GAZA – STUDENTESSE A RISCHIO Il TAR ha ordinato al...

Si apre la strada allo studio per Gaza

Mentre piangiamo oltre 50.000 morti nella Striscia di Gaza,...

La Guida di Yalla Study alle Borse di Studio

Stai cercando una borsa di studio in Italia? Il progetto...