Sulla carta i programmi di alcuni partiti in tema di diritti e immigrazione sembrano in linea con le nostre rivendicazioni. Ma nella realtà?

A leggere quello che prevedono i programmi politici di alcuni partiti in materia di immigrazione, i quali sono stati analizzati dai giuristi di ASGI, l’Associazione per gli Studi Giuridici Immigrazione, si notano alcune analogie con le politiche che la rete del Forum Per Cambiare L’Ordine delle Cose pretende fin dal 2017 che vengano applicate. Almeno sulla carta. Ed è anche per questo che il Forum ha promosso un appello qualche giorno fa, a cui hanno aderito decine di organizzazioni e realtà per chiedere un confronto pubblico ai candidati, al fine di sciogliere le ambiguità sulle politiche migratorie.


Un invito che è stato raccolto, finora, da alcuni esponenti di: Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Sinistra Italiana-Europa Verde, Unione Popolare, candidati a rappresentare tutte e tutte noi nel prossimo Parlamento e che hanno accettato l’invito e garantito la loro presenza all’incontro che si terrà lunedì 19 settembre alle ore 16.00 in modalità telematica, via zoom, e che sarà trasmesso sulla pagina Facebook del Forum. Moderato dalla coordinatrice del Forum, Giovanna Cavallo, l’incontro sarà aperto da un intervento di un esponente della ong SeaWatch3 e di alcuni componenti della rete del Forum: Giulia Capitani, esperta delle politiche migratore della ong Oxfam, e del giurista Gianfranco Schiavone, presidente di ICS, il Consorzio Italiano per la Solidarietà con sede a Trieste.


A partire dalle rivendicazioni contenute nel Manifesto delle Priorità, dunque, tra le quali vi sono: il superamento dell’attuale Legge Bossi-Fini con l’approvazione della proposta di legge popolare “Ero Straniero”; la necessità di una nuova legge sulla cittadinanza ispirata al principio dello ius soli; la riforma del sistema di accoglienza insieme al rafforzamento delle politiche ordinarie di welfare; gli ospiti candidati saranno “incalzati” dalle domande del Forum Per Cambiare L’Ordine delle Cose anche rispetto ai loro programmi, che, si diceva all’inizio, contengono analogie con le nostre rivendicazioni.

In particolare, ad esempio, il Partito Democratico si dice favorevole ad abolire la “Bossi-Fini” e approvare una nuova Legge sull’immigrazione che permetta l’ingresso legale per ragioni di lavoro, anche sulla base delle indicazioni che arrivano dal Terzo settore. Non soltanto. Scrivono nel programma che «siamo e saremo sempre contro politiche di respingimenti, apparenti “chiusure dei nostri porti” o, addirittura, non meglio precisati blocchi navali». L’alleato in coalizione del PD, invece, Europa Verde-Sinistra Italiana, propone “addirittura” di rivedere gli accordi Italia-Libia ed eliminare i finanziamenti alla guardia costiera, oltre che farsi carico di promuovere la costruzione di un piano Europeo per le migrazioni che preveda il superamento del sistema di Dublino. Sempre loro, i Verdi, poi, avanzano come proposta la chiusura dei Centri per i Rimpatri, proposta che fa il paio con quella avanzata da Unione Popolare di abolizione della detenzione amministrativa.


Il Movimento Cinque Stelle, invece, dedica poche righe del suo programma al tema immigrazione, ma alcune di queste appaiono significative, cioè la «previsione della lotta alla tratta di essere umani e insieme il rafforzamento delle politiche di inclusione e integrazione sociale e culturale». La stessa coalizione guidata da Carlo Calenda, Azione – Italia Viva, scrive nel suo programma che «rifiutiamo i controlli anticipati della procedura di asilo alle frontiere esterne». E dicono di volere vie di accesso più sicure e legali attraverso un’espansione dei corridoi umanitari. «Vogliamo sempre garantire il salvataggio in mare, coordinato e finanziato a livello europeo», concludono.

Dunque, a giudicare da una parte dei loro programmi, ci sembra ci sia una buona base di
discussione, in linea con quanto il Forum propone da anni, ed è anche per questo che lunedì 19 settembre avvieremo un primo confronto.

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