La ‘Dichiarazione di Roma’ rappresenta un passo importante di un percorso con cui sollecitiamo il riconoscimento delle responsabilità europee nei processi migratori e nelle dinamiche in cui si esplicitano, la denuncia delle pratiche di esclusione ed esternalizzazione delle frontiere attuate dall’Unione Europea e dai paesi membri
Il Forum per cambiare l’ordine delle cose aderisce alla Dichiarazione di Roma, l’appello indirizzato alla Commissione Europea e alla presidente della Commissione Ursula Von der Leyen per sollecitare concrete modifiche al Nuovo patto su migrazioni e asilo. L’iniziativa nasce a seguito della conferenza internazionale tenutasi on-line il 9 e 10 novembre, organizzata dalla Fondazione H. Boell, France Terre d’Asile, Comunità di S. Egidio in collaborazione con la rete GREI250.
Un appello che arriva dopo la ‘Dichiarazione di Parigi’ del 2019, in cui associazioni e ong impegnate nella tutela dei diritti hanno sottolineato l’irrigidimento delle politiche pubbliche per l’accoglienza dei migranti e dei rifugiati, e dopo la ‘Dichiarazione di Berlino’, in cui le stesse realtà hanno delineato quello che potrebbe essere un piano di azione per una nuova politica in materia di asilo. “Oggi, considerato il nuovo patto sull’asilo e la migrazione proposto il 23 settembre 2020 dalla Commissione europea, questi attori della società civile, a cui si aggiungono alcuni comuni che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere rifugiati, reagiscono con la presente dichiarazione congiunta”, si legge nel testo dell’appello, che sollecita la “realizzazione di politica di accoglienza umana e dignitosa per rifugiati e migranti”, speculare a un patto, quello europeo, “così chiaramente orientato verso i rimpatri, alla prevenzione degli arrivi e alla difesa delle frontiere europee”.
Il Forum per cambiare l’ordine delle cose aderisce con convinzione alla ‘Dichiarazione di Roma’, proseguendo nel percorso già avviato con la sottoscrizione della lettera inviata da Grei250 alle reti internazionali di solidarietà, tesa a modificare proprio il Patto europeo su migrazioni e asilo. La ‘Dichiarazione di Roma’ rappresenta un passo importante di un percorso con cui sollecitiamo il riconoscimento delle responsabilità europee nei processi migratori e nelle dinamiche in cui si esplicitano, la denuncia delle pratiche di esclusione ed esternalizzazione delle frontiere attuate dall’Unione Europea e dai paesi membri a scapito della tutela dei diritti delle persone migranti, la valorizzazione delle buone pratiche attivate dal basso.
A partire da questa presa di consapevolezza e dall’unione delle forze, è necessario continuare: il lavoro prosegue!